Kisses On The Bottom

Sono trascorsi quasi cinque anni da “Memory almost full”, l"ultimo disco in studio di Paul McCartney. In questo periodo l"ex Beatles non è di certo rimasto fermo, si è anzi tenuto parecchio impegnato: nel 2008 ha dato alle stampe “Electric arguments” con il suo progetto elettronico The Fireman, nel 2009 il disco dal vivo “Good evening New York City” e nel 2011 “Ocean"s kingdom”, un disco di musica classica come colonna sonora per l"omonimo balletto del New York City Ballett. “Kisses on the bottom”, suo quindicesimo capitolo discografico, è un album nato per omaggiare gli standard jazz della tradizione americana, canzoni che Paul ascoltava in casa con suo padre quando era bambino. Si passa da “I"m gonna sit right down and write myself a letter” portata al successo da Fats Weller nel 1935 alla pluri-interpretata “Home (when shadows fall)”, passando per “The glory of love” (resa famosa da Benny Goodman nel 1936) e “Always” composta da Irving Berlin nel 1925 e così via. Sulla stessa lunghezza d"onda anche le uniche due composizioni originali scritte da Sir Paul per l"occasione: “My Valentine” e “Only our hearts”.